Questa foto l’ha fatta mia suocera qualche giorno fa. Era una bella mattina di primavera e lei camminava per la strada che costeggia un piccolo santuario shintoista poco distante da casa per sbucare dinanzi ad un negozio di tofu; un albero di ume in piena fioritura cattura la sua attenzione. Preso il cellulare dalla borsa -lei non è il tipo da camminare tenendolo in mano- e zac, in un attimo la foto è fatta.
Non si tratta di una foto di grande qualità, ecco perché ingrandita così “sgrana”, ma ho deciso di pubblicarla lo stesso per far mio, e forse di chi leggerà queste parole, il ricordo di questo piccolo, delizioso momento di primavera che immortala un albero, appunto quello di ume, cioè un tipo di prugna, la cui fioritura è molto meno famosa di quella del ciliegio ma non meno elegante e raffinata.
Il frutto di quest’albero, poi, una volta raccolto ancora verde e sottoposto ad una salatura particolare nonché lunga essiccazione, dà luogo ad uno dei cibi più particolari della gastronomia giapponese: l’umeboshi. Una piccola prugna secca e rossastra dal sapore acido e molto salato, ma molto particolare, che viene consumata in svariati modi. Spesso a chi non è giapponese non piace, avendo un sapore molto intenso, ma ecco, questo è davvero un alimento giapponese al 100 %. Che può costituire il saporitissimo cuore di un onigiri, oppure, essiccato e ridotto in furikake, diventare un condimento semplice ma buonissimo, oltre che profumato, per una ciotola di riso. O può anche trasformarsi in bevanda.
Ma l’albero di ume è divenuto ieri anche di grande attualità: perchè leggendo il nome che il governo giapponese ha scelto per la nuova era, Reiwa, che comincerà il 1° maggio con l’abdicazione dell’Imperatore Akihito in favore del Principe Naruhito che diventerà il nuovo Imperatore del Giappone, sembra che esso, il nome Reiwa, sia stato tratto dalla più antica raccolta di poesie giapponesi e precisamente da un passaggio che recita così: “all’inizio della primavera l’aria è fresca e il vento è calmo. I fiori di ume sono in piena fioritura come una bella donna che si incipria di fronte allo specchio”.
Che l’avesse saputo mia suocera quando ha fatto, con il cellulare, una piccola, sgranata ma deliziosa foto di un fiore di prugno ?